Studio Legale Associato
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Avv. Marcello STANCA

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TG5
Dott. Enrico MENTANA
Milano

Preg.mo Dott. Enrico MENTANA

Firenze, 23 febbraio 2004.

Oggetto: VACCINAZIONI Risarcimento dei danno ai bambini ed ai genitori dimenticati.


Gentilissimo Dott. Mentana, sono un avvocato civilista di Firenze e presiedo l'Associazione Malati Emotrasfusi e Vaccinati.
Da piú di dieci anni mi occupo di problemi legati al risarcimento dei danni provocati dagli effetti collaterali di vaccinazioni. Ho avuto l'onore di portare lo Stato innanzi alla Corte Costituzionale per ben tre volte ottenendo la condanna dello Stato prima a risarcire i danneggiati fin dal 1966, (sent. 118/96)poi ad estendere l'indennizzo ai danni alla salute verificatisi a causa di vaccinazioni non obbligatorie anche praticate negli anni 1959-1965 (sentenza nr.27/98) infine ho sollevato la questione di legittimitá costituzionale relativa al mancato riconoscimento del diritto dei vaccinati danneggiati cerebrolesi a percepire la pensione di superinvaliditá prevista per i gravissimi danni cerebrali totalmente invalidanti provocati dalle vaccinazioni imposte dallo Stato (sent. 38/2003).
Nonostante le mie vittorie in Corte Costituzionale ritengo che alcuni problemi molto importanti siano rimasti aperti.
Infatti la legge 210 del 1992 attribuisce una pensione mensile soltanto ai bambini direttamente danneggiati e non riconosce alcunché ai genitori che li hanno assistiti, li assistono e li dovranno assitere per la vita a causa del grave danno cerebrale riportato.
Ancora, nel caso di riconoscimento postumo del danno, dopo trenta o quaranta anni dalla lesione, (oggi possibile grazie alle sentenze della Corte Costituzionale da me ottenute con grande fatica) lo Stato paga un indennizzo abbattuto del 70% rispetto al valore dell'indennizzo attuale, senza interessi e rivalutazione. Vuol dire 4 euro al giorno per i quaranta anni trascorsi. Le sembra giusto?
La legge non prevede per i vaccinati alcun indennizzo a titolo di danno morale patito, benché tale danno sia immenso. Eppure gli On.li Casini Valpiana, Lenti, Saia, avevano presentato una proposta di legge per il riconoscimento del danno morale ai danneggiati da vaccino.
In questi giorni ho indirizzato al Ministro della Salute richieste di risarcimento dei danni delle famiglie per 50 milioni di euro, (notizia riportata da La Repubblica Cronaca di Firenze 22 genn 2004) lamentando la circostanza che il Ministro della Salute, con decreto del dicembre 2003, ha pagato ai danneggiati da emotrasfusioni un risarcimento di 400 mila euro ad ogni singolo danneggiato.
In questa situazione i miei assistiti mi chiedono, e Le chiedono, perché i danneggiati da trasfusione, (trattamento sanitario facoltativo) percepiscono un risarcimento di 400.000 euro, mentre i danneggiati da vaccino (trattamento obbligatorio che ha distrutto la vita dei bambini e delle loro famiglie fin dalla piú tenera etá) devono accontentarsi di una pensione di 500 euro al mese, peraltro abbattuta del 70% negli arretrati.
E perché ai primi spetta il danno morale e patrimoniale ed ai secondi no?
Sono anni che cerco, con numerosissime (1500) petizioni, istanze, interpellanze, di ottenere attenzione e risposte su questo problema dal Ministero e dal Parlamento. La risposta é stata il silenzio, nonostante numerosi pignoramenti per miliardi di lire che ho eseguito nei confronti del Ministero della Salute. Ho cosí risolto il problema di pochi fortunati, ma non sono stato ritenuto degno di una risposta politica, o meglio non sono stati ritenuti degni di una risposta tutti i genitori da me assistiti. Mi chiedo se esiste un canale diverso da quello delle cause in Tribunale per confortare i miei assistiti nelle loro legittime aspettative.
Fortunosamente dopo l'intervento della stampa (LA REPUBBLICA) il 28 gennaio sono stati stanziati 36 milioni di euro per consentire l'abolizione dei termini di decadenza per presentare domande di indennizzo per danni da vaccino, ma soltanto per i diretti danneggiati, (i bambini di ieri). E i genitori di allora? ... I soliti dimenticati.
Sinceramente credo che se mi riuscisse di far mettere all'ordine del giorno in Parlamento il riconoscimento del diritto dei genitori dei bambini cerebrolesi da vaccino nessuno avrebbe il coraggio di esprimere voto contrario, ma forse é proprio per questo che la Commissioni Affari Sociali ,nella passata legislatura, ha cestinato le centinaia di raccomandate e di petizioni inviate dai miei clienti.

Passo ora a commentare la notizia di cronaca apparsa sul Corriere della Sera di domenica 22 febbraio 2004 e, ribadendo quanto da me dichiarato nell'intervista, faccio presente che tra le centinaia di persone da me assistite negli ultimi dieci anni per danni da vaccino, pochissime sono state vaccinate mentre avevano la febbre.
Anzi quasi tutte, al momento della vaccinazione erano apparentemente in buona salute.
E' quindi è difficilissimo per loro vedersi riconoscere un equo risarcimento milionario a carico di una ASL, oltre al misero indennizzo mensile ricevuto finora dallo Stato, visto che non è possibile trovare un medico untore.
In qualità di Presidente dell'AMEV, Associazione Malati Emotrasfusi e Vaccinati chiedo di incontrare pubblicamente il Ministro della Salute affinchè venga finalmente dichiarato che la responsabilità del Ministero è oggettiva, nel senso che il danneggiato non deve provare la colpa di nessuno, ma soltanto il nesso oggettivo di causalità tra la vaccinazione ed il danno neurologico che lo ha colpito. Peraltro tale circostanza è stata riconosciuta ai miei associati addirittura dallo stesso Ministero della Salute che paga loro gli indennizzi.
Smettiamola quindi di scatenare una improbabile caccia all'untore contro le ASL ed i loro medici.
Gli effetti collaterali del trattamento sanitario obbligatorio devono rimanere a carico del Ministero della Salute, come sancito dalla Corte Costituzionale nr. 118/96, che ha imposto o consigliato la somministrazione del farmaco, e non si può pretendere che i cittadini danneggiati siano costretti ad affrontare cause incerte contro strutture che non esistevano al momento del fatto lesivo, o contro medici che sono addirittura deceduti, visto che l'epoca del danno, secondo la Corte Costituzionale, può essere antecedente al 1960.
Per far riconoscere questo principio della responsabilità oggettiva dello Stato e della giusta misura del risarcimento sto organizzando una manifestazione a Roma presso il Quirinale,( al quale sono state inviate per conoscenza centinaia di domande di risarcimento), di concerto con il CONDAV, www.condav.it con il Comilva www.comilva.org e con Vaccinetwork www.vaccinetwork.org.
Mi scuso se sono stato prolisso ma forse avevo bisogno di sfogarmi e di credere che qualcuno mi ascolti. Certo domani forse continueró a vincere le cause contro il Ministero della Salute, e questo (come avvocato) dovrebbe rendermi felice, ma, quando riceveró anche soltanto le telefonate dei genitori che da quarant'anni assistono i figli cerebrolesi, che hanno visto distrutto il loro menage familiare, che si vedono ignorati dallo Stato per tutte le sofferenze subite nei decenni passati (ho un caso del 1952, giá riconosciuto) penseró che forse non ho fatto fino in fondo il mio dovere. E rimarró sempre con il solito dubbio.
Se i parlamentari fossero stati chiamati ad esprimersi pubblicamente davanti alle telecamere di Canale 5 sul diritto dei genitori dei bambini cerebrolesi da vaccino, (giá riconosciuti tali dal Ministero), come avrebbero votato?
Avrebbero il coraggio di asserire pubblicamente che i genitori dei neonati cerebrolesi dal vaccino non hanno subito personalmente alcun danno?
Avrebbero il coraggio di affermare che a quei genitori non spetta alcun indennizzo poiché gli unici soggetti lesi sono stati i loro bambini?
Avrebbero il coraggio di sostenere pubblicamente che ai bambini danneggiati non spetta alcun ristoro per il danno morale subito?
E poi, i parlamentari non hanno avuto il coraggio di discutere questo problema in Parlamento, nonostante tre sentenze della Corte Costituzionale e centinaia di petizioni; . . .avrebbero il coraggio di discuterne comparendo su Canale 5?
Certo della Sua sensibilitá e confidando nella Sua attenzione nel nome dei genitori dimenticati Le porgo i piú rispettosi saluti.
Avv. Marcello Stanca