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16/10/2024 – Aggiornamento condizioni per nuove richieste lesioni da vaccinazione.
L’Amev informa i soci ed i sostenitori dell’Associazione che stiamo monitorando le notizie comparse sul WEB relative alle segnalazioni di gravi effetti avversi subiti sul territorio nazionale da parte di cittadini che hanno lamentato lesioni di vario tipo successive alla somministrazione divaccinazioni anti covid.
E’ stato necessario attendere finora poiché la Corte Costituzionale è intervenuta sulla materia con una sentenza del 6/03/2023 che richiede una applicazione tramite esplicita legge attuativa proposta dalla XII Commissione Affari Sociali ed approvata dal Parlamento previa assenso della Commissione Bilancio e della Commissione Affari Costituzionali.
Questi passaggi non si sono ancora realizzati nonostante io abbia sollecitato e diffidato sia la Commissione parlamentare competente sia la Presidenza della Repubblica per mancato adempimento del Regolamento parlamentare.
Il punto cruciale che richiede il passaggio parlamentare è quello relativo alla proponibilità delle domande per effetti collaterali ignoti da vaccino anti covid.
Il dibattito medico legale attualmente diffuso dalle Autorità sanitarie nazionali o regionali esclude in linea generale, l’automatico riconoscimento di nesso causale ipotizzabile nel caso di manifestazioni cliniche – patologiche cronologicamente successive alla somministrazione dei vari tipi di vaccini.
Sono stati segnalati casi di reazioni autoimmuni a carico dell’apparato muscolare o articolare, così come sindromi patologiche dermatologiche o funzionali. Hanno lamentato peggioramenti anche le persone affette da autismo che segnalano lesioni cronologicamente successive ai vaccini attualmente in uso. Segnalo che l’autismo non è considerato dalle Autorità Sanitarie una condizione personale di controindicazione al vaccino.
Anche la perdita di peso, ovvero l’alopecia non è ritenuta ufficialmente una lesione da vaccino anticovid. In ogni caso la proponibilità della domanda è legata alla possibilità di configurare sulla persona richiedente l’indennizzo, una patologia irreversibile che possa essere inquadrata in una delle otto categorie di lesioni previste dal DPR 834/1981.
L’importanza della sentenza nr. 35 della Corte Costituzionale consiste nell’affermazione del principio che la persona che lamenta una lesione conseguente a vaccinazione deve segnalare la certificata irreversibilità della patologia, e deve indicare, tramite medico legale, l’ascrivibilità della patologia “consolidata” e la sua corrispondenza ad una delle patologie che siano, da un lato presenti nella tabella A, allegata al DPR 834/1981, e dall’altro non escluse dal vademecum degli effetti collaterali pubblicato dall’Istituto Superiore di Sanità nel 2017 ed aggiornato successivamente. In questo quadro di resistenza istituzionale all’ammissione delle conseguenze indicate dalle persone che si ritengono danneggiate, esiste però una ragione di buona speranza.
Il termine di decadenza per la proposizione delle domande è stato dilatato da una pronuncia della Consulta. La Corte Costituzionale ha stabilito che il termine iniziale per presentare domanda di lesione da vaccinazione decorre non dalla data della manifestazione della lesione, ma dalla data in cui un accertamento medico legale configuri e dimostri il meccanismo patogenetico che ha provocato gli effetti avversi per i quali si chiede l’indennizzo. Cio’ puo’ avvenire anche a distanza di anni dalla manifestazione dell’effetto avverso poiché è necessario raccogliere, nel tempo molteplici segnalazioni di effetti avversi che presentino elementi di analogia. Lo stesso documento ricostruttivo medico legale deve recare l’indicazione della irreversiblità della lesione, e deve espressamente inquadrare la manifestazione patologica attuale in una delle categorie previste dal DPR 834/1981, ovvero indicare l’analogia con una delle ipotesi contemplate. Il termine per proporre la domanda, ed ottenere gli arretrati, comincia a decorrere dalla data in cui il medico legale attesta la indennizzabilità del danno da vaccino, sia sotto il profilo del meccanismo biologico innescato, sia sotto il profilo della specifica ascrivibilità tabellare.
Chiarisco che la mancata attuazione della sentenza costituzionale da parte della Commissione Affari Sociali della Camera dei Deputati non permette direttamente alle ASL di indennizzare le nuove domande relative ai danni da anti covid poiché lo Stato non ha trasferito alle Regioni ed alla ASL le risorse finanziarie necessarie per sostenere il peso economico dell’accoglimento delle domande.
Invito pertanto gli interessati ad informarsi se un medico legale di propria scelta, che ha visitato la persona e rilevato la lesione, puo’ redigere un elaborato corredato degli argomenti predetti, specificando il nesso causale, il meccanismo patogenetico con riferimento alla lesione inserita nella tabella delle patologie e dichiarata irreversibile anche in seguito alle cure proposte e praticate nel tempo. La Corte Costituzionale ha voluto sentenziare nel senso possibilista relativo alle lesioni non confortate da letteratura medica pregressa, consentendo la dilatazione dei termini triennali per la presentazione delle domande. I termini decorrono dalla data dell’accertamento medico legale che possa essere esaminato dalla Commissione Militare Ospedaliera designata dalla legge. Sarà possibile procedere con mandato specifico, per coloro che potranno ricostruire il quadro medico legale relativo alla ricostruzione del nesso causale ed alla indicazione della patologia, alla dichiarazione di irreversibilità ed alla sua ascrivibilità tabellare. I documenti sanitari e referti costituiscono la prima parte della istruttoria che descrive la storia clinica. La seconda parte invece, cio’ la valutazione medico legale completa il quadro istruttorio utile per procedere all’esame amministrativo della domanda presso la ASL competente.
Rappresento che i miei solleciti al Parlamento possano servire a trovare adeguata copertura nella legge finanziaria attualmente sottoposta all’esame del Parlamento. L’Amev rimane a disposizione degli interessati per l’assistenza istruttoria necessaria.
Il Presidente
Avv. Marcello Stanca
3/05/2024 – CORTE DI CASSAZIONE APPLICA SENTENZA DELLA CORTE COSTITUZIONALE. SARA’ POSSIBILE RINNOVARE DOMANDE DI INDENNIZZO GIA’ SCADUTE.
Il Ministero della Salute aveva riconosciuto il nesso causale tra il vaccino inoculato e la patologia indicata in ricorso e che la natura assistenziale del diritto in questione ne determinava l’imprescrittibilità e la operatività della decadenza limitatamente al triennio antecedente alla presentazione della domanda; conseguentemente, aveva riconosciuto il diritto a decorrere dal primo giorno del mese successivo alla presentazione della domanda e cioè dal (Omissis);
con sentenza n. 432 del 2015, la Corte d’appello di Milano ha rigettato l’impugnazione proposta dal Ministero della Salute nei confronti degli odierni controricorrenti, genitori e legali rappresentanti della figlia minore, avverso la sentenza di primo grado che aveva condannato il medesimo Ministero, in relazione alla somministrazione alla bambina del vaccino trivalente (anti morbillo, parotite e rosolia)
alla corresponsione dell’indennizzo previsto dalla legge per le patologie della I categoria della tabella A allegata al D.P.R. n. 834 del 1981, a decorrere dal primo giorno del mese successivo a quello di presentazione della domanda,
ed all’importo aggiuntivo una tantum, corrispondente al 30% per ogni anno, dell’indennizzo dovuto ai sensi della L n. 210 del 1992, per il periodo compreso tra il manifestarsi dell’evento dannoso e l’ottenimento del beneficio);
la Corte territoriale ha rigettato il motivo d’impugnazione basato sul decorso del termine triennale previsto dalla L. n. 210 del 1992, art. 3, comma 1 (essendo la domanda stata presentata in data (Omissis), a fronte della conoscenza del danno e del nesso di causalità intercorrente tra vaccinazione e danno collocabile temporalmente alla data del (Omissis), quando i genitori ebbero conoscenza della diagnosi di encefalopatia post vaccinica) ed ha confermato la sentenza del Tribunale la quale aveva dato atto che in data (Omissis);
la Corte Costituzionale ha dichiarato l’illegittimità costituzionale della L 25 febbraio 1992, n. 210, art. 3, comma 1 (Indennizzo a favore dei soggetti danneggiati da complicanze di tipo irreversibile a causa di vaccinazioni obbligatorie, trasfusioni e somministrazione di emoderivati), nella parte in cui, al secondo periodo, dopo le parole “conoscenza del danno”, non prevede “e della sua indennizzabilità”.
Motivi della decisione:
con l’unico motivo di ricorso, il Ministero della Salute lamenta la violazione e la falsa applicazione della L n. 210 del 1992, art. 3, comma 1, in quanto la sentenza impugnata non aveva tenuto conto del fatto che la domanda di indennizzo era stata presentata tardivamente rispetto al termine perentorio di tre anni previsto dalla citata disposizione, decorrente dal momento in cui gli interessati acquisiscono conoscenza del danno e del nesso di causalità intercorrente tra la vaccinazione ed il danno; in particolare,
DANNI PROVOCATI DAL VACCINO
la somministrazione del vaccino era avvenuta il (Omissis) ed a distanza di 11 giorni, la bambina aveva mostrato disturbi della deambulazione con disequilibrio e perdita delle forze dell’arto inferiore e superiore sinistro, accompagnata da sonnolenza, irritabilità, ridotto interesse per il contesto e regressione del linguaggio.
Da tali sintomi, a seguito di ricovero e ripetuti esami, era derivata la diagnosi di encefalopatia post vaccina, come attestato dalla scheda di dimissioni (Omissis) versata in atti;
nel (omissis), la Commissione per l’accertamento degli stati di invalidità civile aveva accertato la totale invalidità con la medesima diagnosi; da ciò il determinarsi della definitiva decadenza, in piena coerenza con quanto affermato dalla Corte Costituzionale con la sentenza n. 342 del 2006 e dalla giurisprudenza di legittimità (Cass. n. 7240 del 2014);
Il ricorso ha superato il vaglio di ammissibilità e va deciso nel merito;
in punto di fatto è stato già ritenuto incontrovertibile, che la piena consapevolezza del danno subito dalla minore e della sua derivazione causale dal vaccino fosse presente sin dal (Omissis), mentre la domanda amministrativa fu presentata il (Omissis), quando i tre anni previsti dalla n. 210 del 1992, art. 3, comma 1, erano certamente decorsi;
alla luce dell’intervento della Corte costituzionale sopra ricordata, che, con sentenza additiva, ha dichiarato l’illegittimità costituzionale della L n. 210 del 1992, art. 3, comma 1, nella parte in cui, al secondo periodo, dopo le parole “conoscenza del danno”, non prevede “e della sua indennizzabilità”, non vi è dubbio che nessun termine decadenziale poteva iniziare a decorrere prima della sentenza della Corte Costituzionale n. 107 del 2012; che ha esteso l’indennizzo ai danni derivati da vaccinazioni non obbligatorie
la Corte Costituzionale, sottolineate le esigenze di solidarietà sociale e di tutela della salute del singolo, poste a fondamento della disciplina introdotta dalla L n. 210 del 1992,
ha ritenuto che la conoscenza del danno, (che segna il dies a quo del triennio perla presentazione della domanda amministrativa),
suppone che “(…) il danneggiato abbia acquisito consapevolezza non soltanto dell’esteriorizzazione della menomazione permanente dell’ integrità psico-fisica e della sua riferibilità causale alla vaccinazione, ma anche della sua rilevanza giuridica, e quindi dell’azionabilità del diritto all’indennizzo(…)”;
Pertanto, la L. n. 210 del 1992, art. 3, comma 1, ove dispone che:
“il termine di tre anni per la presentazione della domanda, pur a fronte di una prestazione indennitaria “nuova”, ovvero di una “nuova” categoria di beneficiari, aggiunta dalla sentenza di illegittimità costituzionale, decorra comunque dal pregresso momento di conoscenza del danno”,
pone una limitazione temporale che collide con la garanzia costituzionale del diritto alla prestazione, ne vanifica l’esercizio e, in definitiva, impedisce il completamento del “patto di solidarietà” sotteso alla pronuncia additiva.
L’impossibilità di presentare la domanda volta all’indennizzo dei danni da vaccinazione contro il morbillo, la parotite e la rosolia in un periodo precedente alla pubblicazione della sentenza n. 107 del 2012, (così come resa evidente dalla previsione del termine decadenziale di cui al censurato della L n. 210 del 1992, art. 3, comma 1),
si pone in contrasto con i richiamati artt. 2 e 32 Cost.
E anzi, alla compressione del diritto a ottenere l’ indennizzo nella fase antecedente alla sentenza n. 107 del 2012
si unisce l’illogica pretesa che gli interessati rispettassero un termine per la proposizione di una domanda relativa a un indennizzo per il quale, al momento in cui ebbero conoscenza del danno, non avevano alcun titolo.
L’effettività del diritto alla provvidenza dei soggetti danneggiati da vaccinazioni impone, pertanto, di far decorrere il termine perentorio di tre anni per la presentazione della domanda, fissato dalla L n. 210 del 1992, art. 3, comma 1, dal momento in cui l’avente diritto risulti aver avuto conoscenza dell’indennizzabilità del danno.
Prima di tale momento, infatti, non è possibile che il diritto venga fatto valere, ai sensi del principio desumibile dall’art. 2935 c.c. (…)”; dall’applicazione della nuova formulazione della L. n. 210 del 1992, art. 3, comma 1, alla presente fattispecie,
discende con chiarezza che nessuna decadenza può essersi realizzata, giacchè la domanda di riconoscimento del diritto ha preceduto il momento in cui, per effetto della sentenza della Corte Costituzionale n. 107 del 2012, la lesione subita è divenuta oggettivamente indennizzabile; il motivo di ricorso risulta quindi infondato e va rigettato e va confermata la sentenza della Corte d’Appello che condanna il Ministero della Salute a pagare l’indennizzo richiesto ai sensi della legge 210/1992 per il danno da vaccinazione trivalente.
9/04/2020 – NEWS DA PARLAMENTO ED AUGURI
INFORMATIVA
Porgo un saluto a tutti coloro che hanno seguito e sostenuto le iniziative dell’AMEV negli anni.
Vi informo che siamo consapevoli della straordinaria emergenza sanitaria che ha colpito tutto il mondo
ed riteniamo giusto rispettare tutte le regole disposte dalle autorità sanitarie al fine di contenere l’epidemia
di COVID-19.
Apprezziamo i risultati che le regole di igiene stanno producendo e ci stringiamo al fianco di chi combatte ed ha combattuto
lottando contro l’epidemia con tutti i mezzi disponibili, sacrificando la propria vita.
Siamo profondamente addolorati per la perdita di molte vite ed esprimiamo un commosso saluto a chi ha perduto i propri cari e vive ancora nel dolore e nella paura per la propria salute.
E’ difficile prendere atto della grande difficoltà che il sistema industriale ha dimostrato di fronte all’emergenza,
ed in particolare osserviamo che la tempistica necessaria per avviare meccanismi produttivi finalizzati alla
fornitura degli strumenti di protezione individuale non è stata all’altezza dell’emergenza.
Ciò significa che il sistema industriale mondiale non possiede la elasticità necessaria a fronteggiare
una emergenza che mette in serio pericolo la sua stessa sopravvivenza.
L’incredibile rapidità di questo attacco globale ci ha insegnato che la misura della efficacia del meccanismo difensivo
non dipende dalla disponibilità di risorse economiche che, per quanto esistenti, non sono state sufficienti a
creare una immediata barriera individuale o collettiva, contro la diffusione dell’agente patogeno.
E’ davvero incredibile constatare che il livello di conoscenze scientifiche raggiunto dalla civiltà umana
non ha consentito di individuare la chiave biochimica per chiudere le porte di accesso al virus aggressivo.
Tuttavia i dati clinici statistici hanno dimostrato che il corpo umano è stato comunque capace, in molti casi,
di resistere agli attacchi del virus, senza manifestare e subire lesioni.
Questo è certamente un dato incoraggiante ed è l’inizio della formazione di una barriera umana capace
di resistenza ad ulteriori attacchi, nonostante la carenza di farmaci di assoluta efficacia.
Ulteriore ragione di speranza è costituito dalla ormai accertata inversione di tendenza, in senso positivo,
registrata nella città di origine del contagio in Cina.
Dobbiamo ragionevolmente credere che le norme di igiene, applicate a livello mondiale produrranno effetti positivi
per tutto il tempo che sarà necessario alla scienza per individuare gli strumenti di cura adeguati a far regredire
e ad impedire ulteriori contagi.
In questi mesi, nella convinta speranza che la situazione sanitaria migliorerà in tutto il mondo abbiamo comunque
sollecitato il Parlamento ad intervenire per predisporre strumenti di tutela giuridica orientati nei confronti delle
persone e delle famiglie che abbiamo subito effetti avversi indesiderati negli anni in cui è stato necessario
somministrare su vasta scala dosi di vaccinazioni che hanno provocato lesioni su organismi non sufficientemente
capaci di costruire difese immunitarie.
Riteniamo che la scienza troverà un vaccino contro il corona virus, ma l’emergenza non consentirà di riconoscere immediatamente
possibili reazioni indesiderate che potranno manifestarsi, più o meno raramente.
L’esperienza ventennale dell’Associazione, nell’assistenza alle vittime di effetti collaterali, ci porta a guardare
avanti nell’orizzonte della tutela giuridica, affinché, anche nel caso della battaglia contro il corona virus,
nessuno debba sacrificare la propria esistenza per il rispetto
di una norma di interesse pubblico, senza essere certo di un intervento pubblico adeguato all’eventuale pregiudizio
subito, sia a livello individuale che a livello familiare.
In questa prospettiva, che non mette in discussione la necessità di individuare ogni possibile farmaco idoneo
a tutelare la vita e la salute dei cittadini, l’Associazione ha chiesto ed ottenuto dalla Camera dei Deputati,
la presentazione della nuova proposta di legge n. 1069 che può essere consultato cliccando su questo link
leg18pdlcamera1069.pdf
(disponibile sul sito della Camera dei Deputati,a firma On.le Lorefice ed altri),
che in parole semplici dichiara imprescrittibili le domande di indennizzo per danni da vaccinazione, aumenta il beneficio nel caso
di pluralità di patologie ed estende agli appartenenti allo stesso nucleo familiare, l’indennizzo per danno psicologico
derivante dalla lesione farmacologica.
La legge individua anche le modalità di reperimento delle risorse finanziarie nel Bilancio dello Stato.
Mi riservo di fornirvi ulteriori chiarimenti quando verrà avviata la discussione parlamentare che affronterà il
problema della applicazione di queste norme di tutela anche alle vaccinazioni future.
Concludiamo questa comunicazione con un sincero augurio che possa essere trovato un rimedio alla pandemia in corso
sottolineando la necessità di rispettare le norme di igiene e di restare a casa e trascorrere le prossime festività
nella osservanza delle disposizioni di precauzione sanitaria.
Il Presidente dell’AMEV
Avv. Marcello Stanca
1/03/2019: PRATO – GIORNATA DI STUDIO-RISARCIMENTI E INDENNIZZI PER DOPPIA PATOLOGIA E DANNO PSICOLOGICO
Si comunica che venerdì 1 marzo 2019, c/o il Polo Psicodinamiche Via Giotto n. 49, adiacente alla Stazione Centrale, si terrà a Prato dalle ore 16,00 un’importante giornata informativa per esaminare le nuove possibilità di azione aperte alla giurisprudenza per i cittadini danneggiati a causa di contatto con sangue infetto.
Una recentissima sentenza della Cassazione ha creato una nuova possibilità di indennizzo e di aumento dell’indennizzo mensile, anche per tutti coloro che si sono visti chiudere le porte del risarcimento e indennizzo per motivi di prescrizione.
In particolare la nuova giurisprudenza ha valorizzato la componente del danno psicologico, quale patologia autonoma consequenziale al danno fisico da contagio.
La giornata divulgativa sarà un’occasione anche per individuare le linee di intervento legislativo necessarie per rendere disponibili doverose risorse economiche pubbliche a favore dei cittadini che vivono lesioni della integrità psico fisica.
Saranno presenti Avvocati che hanno acquisito specifica esperienza in materia e psicologi con esperienza di contenzioso e consulenze in Tribunale.
E’ richiesta la registrazione per predisporre un adeguato numero di posti al seguente indirizzo mail: segreteria@polopsicodinamiche.com
21/11/2017 Manifestazione internazionale per la libera scelta vaccinale
Si comunica che AMEV Firenze ha organizzato una grande manifestazione nazionale per protestare contro le determinazioni del Ministro della Salute, On.le Beatrice Lorenzin, che ha imposto con decreto legge l’obbligo di somministrare 10 vaccinazioni obbligatorie negli asili e nelle scuole, punendo l’obiezione dei genitori con esclusioni e sanzioni.
Potete leggere in questo link il programma della manifestazione.
AMEV è intervenuta in Corte Costituzionale contro il Ministro della Salute chiedendo l’annullamento della legge n. 119/2017 e la sospensione di ogni obbligo e sanzione.
La Corte Costituzionale ha fissato udienza pubblica per il prossimo 21 novembre.
AMEV ha ritenuto opportuno raccogliere tutte le voci di protesta delle Associazioni Nazionali e gruppi spontanei di genitori invitando tutte le coscienze consapevoli e prudenti a manifestare pubblicamente il proprio dissenso comparendo a Roma, in Piazza della Bocca della Verità dalle ore 14,00 alle ore 19,00 per esprimere dal palco tutte le ragioni di protesta contro una imposizione viziata di incostituzionalità, ed attendere tutti uniti il verdetto della Corte Costituzionale sulla richiesta di annullamento del decreto legge e della legge di conversione.
Sono moltissime le realtà associative che convergeranno a Roma da ogni regione italiana e sarà una grande occasione per dimostrare la dignità dell’intelligenza, della verità scientifica e della prudenza consapevole contro una politica di oppressione e di aggressione alle libertà costituzionali delle famiglie.
Vi aspetto numerosi
Avv. Marcello Stanca
15 maggio 2017: CLASS ACTION
Informiamo tutti i danneggiati da emotrasfusione che stiamo esaminando l’ingente quantità di documenti inviati da centinaia di cittadini danneggiati dal sangue infetto.
Siamo fermamente convinti che la lesione della integrità fisica e psicologica subìta nella fase acuta della malattia, ed anche successivamente, giustifica la pretesa di un equo risarcimento fuori da ogni prescrizione.
A tal fine stiamo suddividendo le posizioni da voi trasmesse per ordinarle in gruppi omogenei in funzione dei criteri dell’età, della data della lesione, della gravità della patologia, per individuare una linea di azione giudiziaria ed una azione collettiva efficace che consenta una risposta politica in tempi brevi, possibilmente da realizzare entro il mese di settembre.
Sarà nostra premura comunicare singolarmente a ciascuno degli interessati, entro il mese il 30 giugno, le possibilità di successo e le istruzioni operative da seguire per essere inseriti nella prossima azione collettiva.
Vi preghiamo di inviare al seguente indirizzo: amevfirenze@gmail.com i documenti in vostro possesso (verbale medico CMO, decreti di accoglimento o di rigetto, ecc ecc) e di telefonare presso la nostra sede dal 18 giugno in poi per avere notizie sulla vostra posizione.
CAMERA DEI DEPUTATI. Il prossimo 21 marzo ore 15,00 l’Amev parteciperà a Roma in Piazza Montecitorio alla manifestazione nazionale.
ELENCO DEPUTATIelenco deputatiCOME ARRIVARE ALLA MANIFESTAZIONE
– da stazione Roma Termini: raggiungere il Piazzale antistante (Piazza dei 500) e prendere il bus n. 85 direzione Arco di Travertino
Scendere alla fermata S. Claudio (dopo 6 fermate; percorso di circa 8 minuti)
Procedere a piedi (per c.a. 4 minuti da Piazza S. Claudio in via del Tritone verso Largo Chigi (Galleria Alberto Sordi).
Svoltare a sinistra ed imboccare via del Corso e a destra Piazza Colonna e Montecitorio
I partecipanti potranno sostare alle transenne che verranno posizionate in Piazza Montecitorio dal lato opposto alla facciata del Parlamento, ci saranno anche agenti di controllo.
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PRESENTAZIONE INIZIATIVA
Gentili Associati AMEV,
desidero ringraziarVi innanzitutto per la costante attenzione che dimostrate tutti i giorni alle comunicazioni relative alle conseguenze dei vaccini nella vita quotidiana di molte famiglie.
Anche quest’anno ho provato a redigere un bilancio morale della evoluzione legislativa e giudiziaria più recente per valutare la parallela evoluzione della civiltà delle risposte che le famiglie pretendono da molti decenni.
Credo di poter affermare che la Magistratura ha percorso un cammino più rapido dei pregiudizi della medicina ufficiale, tanto da riconoscere spesso i danni da vaccino negli stessi casi in cui le autorità sanitarie li hanno negati e disconosciuti.
In particolare devo dare atto che molte famiglie vivono purtroppo in una zona d’ombra nella quale i medici non hanno il coraggio di riconoscere la responsabilità dei farmaci e le insidie inevitabilmente nascoste per anni, che tuttavia manifestano la loro presenza e la loro triste efficacia con effetti collaterali che non risultano rilevanti per le statistiche sanitarie, ma risultano devastanti nella statistica di ciascuna famiglia.
Di fronte a questa doppia verità scientifica e sociale sarebbe auspicabile che la politica assuma una posizione chiara, positivamente orientata verso l’aiuto dei cittadini che vivono la sfortuna degli effetti collaterali dichiarati inspiegabili.
Purtroppo è sotto gli occhi di tutti la confusione politica che regna in Parlamento e l’assenza di una coalizione alla quale fare riferimento per richiedere ed ottenere la codificazione di un meccanismo di giustizia sociale che possa portare veramente sollievo in ciascuna delle famiglie che vivono il dramma della disabilità regalata dallo Stato con farmaci gratuiti.
Negli ultimi mesi abbiamo assistito a esternazioni sorprendenti e raccapriccianti da parte del Presidente della Repubblica e del Presidente della Camera i quali si sono permessi di affermare in veste ufficiale che i vaccini sono sicuri come l’acqua potabile e che i danneggiati da vaccino sono invenzioni metropolitane e bufale del web e dei social.
Tutti noi sappiamo che ciò non è vero e ne sono prova le sentenze di condanna ottenute contro il Ministero della Salute e le ASL, nonché i 620 casi di risarcimenti dichiarati dal Ministro in Parlamento in risposta ad una interrogazione dello scorso 15 dicembre.
Di fronte a questi attacchi delle Istituzioni c’è da temere che si possa arrivare anche a rivedere gli indennizzi già pagati ed a rendere impossibile per i futuri danneggiati di accedere al risarcimento previsto dalla legge.
Ancora più riprovevole appare la scelta politica di non richiedere alle case farmaceutiche alcun contributo di responsabilità nel pagamento dei danni da vaccini che sono stati già accertati e che lo saranno in futuro.
Questo negazionismo di una vera e propria strage di innocenti che si vorrebbe coperta dal segreto di Stato non può essere tollerato.
Continuare a negare l’esistenza e la risarcibilità dei danni da parte delle Istituzioni è un comportamento che offende anche la memoria dei molti bambini resi invalidi e addirittura deceduti per aver creduto alle promesse di innoquità dei vaccini diffuse dalle autorità sanitarie e dai medici trasformati in esecutori di silenziose sentenze di condanna che nessuno vorrebbe vedere pubblicate. E’ ancora pendente alla Camera dei Deputati la discussione del Progetto di Legge n. 2268, proposto dall’AMEV per risarcire il danno subito dai congiunti dei danneggiati, per il quale chiederemo ragione dell’inerzia del Parlamento nell’esame e nella votazione del provvedimento legislativo.
Purtroppo l’offensiva studiata dal Ministero della Salute e dalle Regioni sta diventando in questi giorni ancora più incisiva e sofisticata poiché gli ordini dei medici, con il plauso delle case farmaceutiche, hanno minacciato di radiare dall’ordine professionale i medici che si permetteranno di insinuare nella mente degli assistiti il dubbio sulla innoquità dei vaccini, nonostante spesso ci siano ragioni oggettive che consigliano prudenza nella somministrazione.
Sono stati recentemente attaccati professionisti di lunga esperienza che per anni hanno affiancato le famiglie dei danneggiati ottenendo positivo riconoscimento dei danni subiti da bambini, adolescenti e adulti.
L’attacco studiato contro i medici, colpevoli di aver messo in dubbio l’infallibilità della parola della scienza si è esteso senza alcun pudore e rispetto, anche nei confronti dei magistrati che hanno dato ragione alle richieste dei danneggiati da vaccino anche dopo aver esaminato, nel contraddittorio del processo le ragioni opposte dalle Amministrazioni al riconoscimento del vaccino come causa del danno,
Ebbene, questa deriva autoritaria appare in tutta la sua gravità come una invasione insopportabile della competenza della Magistratura, senza alcun rispetto del principio della separazione dei poteri.
Ma non solo. La pretesa di stabilire in maniera assoluta ed aprioristica le regole per raggiungere l’obiettivo della sanità della stirpe, rappresenta una aggressione gravissima alle libertà costituzionali di libera scelta terapeutica, sorretta dalla libertà di informazione e dalla libertà della ricerca scientifica.
Non è ammissibile che uno Stato che paga quasi 40 milioni di euro di risarcimento per danni da vaccino, ogni anno, si possa permettere di negare i danni, i dati di bilancio, e voglia ridurre al silenzio i danneggiati, i ricercatori, i Magistrati, e distruggere ogni traccia dei successi ottenuti dalle famiglie dei danneggiati, dopo anni di battaglie.
Lo Stato italiano vorrebbe coprire sotto il pesante telo del silenzio tutte le conquiste di verità fatte di lacrime, di notti insogni, di fatiche quotidiane decennali di figli e genitori, strappando dai libri di storia tute le pagine scomode per bruciarle nell’incerenitore della memoria collettiva.
La stessa sorte meritano i lamenti dei militari danneggiati da vaccinazioni obbligatorie e dall’uso di proiettili radioattivi e nano particelle inalate durante le operazioni di pace.
L’intento comune perseguito dai generali e dagli alti funzionari innominabili, che muovono le pedine della verità ufficiale, è quello di impedire l’applicazione dei principi costituzionali che potrebbero comportare per lo Stato una spesa ben maggiore di quella attualmente sostenuta e di impedire che alti funzionari si vedano revocate dalla magistratura le promozioni che hanno finora ottenuto per aver fatto esercizio di omertà e pignola opera di insabbiamento della verità.
Non ho mai registrato, negli ultimi 10 anni, un tale clima di persecuzione contro i giudici, i militari, i genitori dei danneggiati ed i medici realizzato con dichiarazioni pubbliche ed offensive diffuse da alte cariche istituzionali.
Non possiamo quindi accontentarci di esprimere disappunto nei confronti della ASL della porta accanto ma è necessario rivolgere la nostra protesta nei confronti del cuore delle istituzioni parlamentari partecipando con la giusta fermezza ad una manifestazione pubblica, in Piazza del Parlamento a Roma dove potremo richiamare l’attenzione di tutte le forze politiche e degli organi di informazione per denunciare l’inaccettabile aggressione alla dignità dei malati e l’ingiusta mancanza di rispetto nei confronti della sofferenza. Contesteremo il disprezzo mostrato nei confronti del lavoro dei medici, degli avvocati e dei magistrati che hanno alzato scomode torri di resistenza civile, nel rispetto delle regole del gioco contro le aggressioni autoritarie delle istituzioni impazzite.
Per tutte queste ragioni Vi chiedo di sostenere le rivendicazioni di libertà e rispetto partecipando numerosi alla giornata di manifestazione nazionale per la libertà consapevole ed informata nella scelta sanitaria organizzata per il 21 marzo p.v. alle ore 15,00 in Piazza Montecitorio a Roma.
Abbiamo altresì richiesto il permesso di accesso alla “udienza generale di Papa Francesco” fissata per la mattina del 22 marzo.
Vi prego pertanto di confermare la vostra presenza per comunicare il numero dei partecipanti entro il 16 marzo.
L’iniziativa proposta è rivolta formalmente ai danneggiati da vaccinazione ed agli obiettori che intendono opporsi alla imposizione dei vaccini, ma costituisce una prova di mobilitazione organizzata che potrà essere ripetuta anche per i danneggiati da trasfusione e talidomide.
I primi hanno ragione di lamentare l’esclusione dalle transazioni per ragioni di prescrizione ed i secondi hanno giusti motivi di pretendere la retrodatazione dei risarcimenti fino alla data della lesione.
Le Associazioni organizzatrici hanno ritenuto opportuna una protesta tematica che consenta di provocare un intervento legislativo mirato come risposta alla presenza in Piazza ed alla particolare attenzione della stampa riservata, nei ultimi mesi, alle problematiche delle vaccinazioni per contingenti allarmi di epidemia.
Ricordo che il legislatore ha fissato il termine del 31/12/2017 per concludere l’istruttoria di 5000 pratiche di emotrasfusi e vaccinati che avevano agito per risarcimento prima della fine del 2007.
Non appare opportuno rallentare il corso dei pagamenti programmati dal Ministero entro la fine di quest’anno, cercando di inserire nella notevole quantità di danneggiati finora individuati, altre migliaia di nominativi comunque meritevoli di attenzione, dal prossimo anno.
Sottolineo queste considerazioni per dichiararmi ben consapevole delle aspettative di tutti i danneggiati finora esclusi dalla transazione per i quali confido nella apertura di una finestra di riconoscimento in occasione della prossima legge finanziaria pluriennale, che verrà predisposta entro settembre dal Governo tecnico.
Sicuramente i parlamentari con mandato prossimo alla scadenza si attiveranno per rispondere alle aspettative degli elettori danneggiati e ciò costituirà una importante occasione di rivendicazione dei diritti degli esclusi.
Certamente il successo della prossima manifestazione segnerà un percorso politico da ripetere al momento opportuno per la soddisfazione delle aspettative di migliaia di danneggiati ancora in attesa.
Vi prego di informarVi sugli sviluppi della manifestazione consultando il sito internet dell’associazione dal 25 marzo, anche al fine di evitare sovraccarico di richieste telefoniche che impedirebbero comunque una risposta a voce a tutti gli interessati.
Comprendo che molti genitori e danneggiati non potranno essere presenti per varie ragioni ma vi ricordo che il successo delle manifestazioni è direttamente collegato al numero di persone che partecipano alla manifestazione di Piazza e quindi sarebbe opportuno passare voce a chi possa almeno avvicinarsi negli orari della manifestazione per aumentare il numero delle presenze.
Le persone che sono impegnate potranno comunque, già da ora, dare segnale di attenzione collegandosi all’indirizzo internet che potete aprire con questo LINK nel quale è riportato il testo della legge presentata n Parlamento per obbligare lo Stato a pagare l’indennizzo a tutti i danneggiati ed ai loro familiari, senza scadenze temporali, e con giusto riconoscimento della misura del beneficio economico rapportato alla gravità della patologia provocata dai vaccini.
Pubblichiamo l’elenco dei Deputati della Commissione Affari Sociali ai quali potete scrivere per richiamare la loro attenzione
9 novembre 2016 – ISTANZA DI PROTESTA
Al PRESIDENTE della
XII Commissione Affari Sociali
CAMERA DEI DEPUTATI
Palazzo Montecitorio
00186 ROMA
Oggetto: PDL CAMERA nr. 2268
DDL SENATO nr. 2351
Egregio Presidente,
Le scrivo per segnalare che la Sua Segreteria mi ha inviato una mail in data 10 marzo 2016 assicurandomi che sarebbe stata presa in considerazione la richiesta di inserire in calendario di discussione il predetto progetto di legge nr. 2268 che ha per oggetto :”Modifiche alla legge 25 febbraio 1992, n. 210, in materia di indennizzo in favore dei soggetti danneggiati da complicanze di tipo irreversibile a causa di vaccinazioni obbligatorie, trasfusioni e somministrazione di emoderivati, nonché dei loro familiari“.
Sono quindi rimasto in attesa di Vostra conferma della meritevolezza della richiesta di esame, ma non ho ancora ricevuto da Codesta Commissione nessuna informazione.
Ho seguito e sto seguendo il confronto aperto sul referendum che, nelle intenzioni del Premier Matteo Renzi, dovrebbe servire per semplificare la macchina legislativa dello Stato poiché sembra rallentata dalla esistenza del Senato, quale doppio Organo di esame delle leggi.
Sinceramente la mia esperienza con Codesta Commissione mi insegna che il problema che il referendum intende risolvere non sembra affatto quello della procedura del doppio esame degli atti legislativi ma invece risiede nella totale inerzia della Commissione della Camera ad esaminare anche per la prima volta una proposta di legge.
Sono consapevole che le migliaia di persone che hanno sottoscritto ed inviato la Petizione di sollecito all’esame appaiono, agli occhi della Commissione, talmente abituate al dolore ed alla sofferenza che possono anche subire l’umiliazione di non ricevere una risposta.
Tuttavia ricordo a Codesta Commissione che gli stessi firmatari della petizione sono anche cittadini elettori.
Mi piacerebbe poter riferire ai migliaia di associati AMEV che la Camera è pienamente in grado di svolgere le Sue funzioni di istruttoria legislativa anche se esiste ancora il Senato.
Purtroppo il silenzio di Codesta Commissione XII mi porterà a confermare ai miei assistiti che il male dell’Italia non sta nella esistenza di due rami legislativi ma nella totale inefficienza della singola Camera dei Deputati che non è in grado di esercitare la propria funzione e nemmeno di informare i cittadini sulle ragioni della propria deludente inerzia.
Informo Codesta Commissione che, deluso dal Vostro silenzio, ho fatto depositare al Senato il PDL nr. 2351 del medesimo contenuto e tenore del PDL nr. 2268 poiché credo giusto fornire ai miei assistiti una speranza nel rimedio del doppio binario istituzionale che può consentire di ottenere dal Parlamento, cioè dal Senato, quella risposta che dalla Camera è mancata. Sarei contento se Codesta Commissione vorrà dimostrare concretamente ai miei assistiti che la Camera dei Deputati funziona davvero, e che il Senato è superfluo.
Ma ho bisogno di una risposta!
Ritengo opportuno segnalare questa mia perplessità invitandovi a considerare quanto vi ho esposto alla stregua del risultato di un sondaggio poco lusinghiero per Codesta Commissione e per l’operato dei suoi componenti.
I cittadini danneggiati da vaccinazione, trasfusione e talidomide, associati all’AMEV, e firmatari delle petizioni di ascolto continuano a credere nella possibilità di risveglio delle istituzioni che dormono e non mancheranno di promuovere con il voto referendario le forze politiche che si dimostreranno capaci di rispondere alle petizioni formalmente proposte.
Il Presidente AMEV
Marcello Stanca
20 ottobre 2016: Corte d’Appello di Ancona “i magistrati creano nuova possibilità di indennizzo per inefficacia dei vaccini, senza limite di tempo”.
L’AMEV è lieta di annunciare la pubblicazione di una sentenza innovativa nell’ordinamento e nella giurisprudenza italiana.
Il caso esaminato dalla sentenza è quello di un giovane che aveva richiesto l’indennizzo vitalizio e gli arretrati per aver perduto l’udito dopo una vaccinazione.
Il Ministero della Salute ha contestato l’esistenza del nesso causale ed ha negato il diritto all’indennizzo.
L’AMEV, rappresentata dall’Avv. Marcello Stanca, ha sostenuto che il diniego di indennizzo non appariva conforme ai principi costituzionali di tutela della salute poiché lo Stato deve essere ritenuto responsabile non soltanto nel caso di contagio o effetto collaterale di vaccini obbligatori o non obbligatori, ma anche nel caso di epidemia indotta dall’uso dei vaccini, che si è rivelata lesiva nei confronti dei cittadini non immunizzati.
Il Tribunale ha inoltre stabilito, con pronuncia passata in giudicato, che non è applicabile alcuna decadenza alla domanda di indennizzo prevista dalla legge 210/1992.
La conseguenza di questa pronuncia è estremamente importante poiché tutti coloro che hanno visto respingere la propria domanda di indennizzo poiché non erano riusciti a provare, anche in causa, il contagio direttamente derivante dal vaccino inoculato, in qualunque epoca, potranno riproporre la domanda di indennizzo dimostrando che la vaccinazione è stata inefficace.
La Segreteria AMEV è a disposizione degli interessati per ogni informazione e per fissare un incontro.
Il Presidente, Avv. Marcello Stanca
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4 febbraio 2016 – PREAVVISO DI COMUNICATO
Nel corso degli ultimi mesi sono state pronunciate importanti sentenze in sede Civile, Amministrativa e dalla Corte dei Diritti dell’Uomo in mateeria di risarcimenti per emotrasfusioni, vaccinazioni e talidomide (comunque diffuse tramite Facebook).
L’Associazione AMEV ha ritenuto opportuno attendere una presa di posizione da parte delle forze politiche prima di attivare iniziative collettive che avrebbero potuto provocare reazioni governative sfavorevoli ai danneggiati.
Il Governo avrebbe potuto infatti inserire nella Legge Finanziaria qualche norma salva Bilancio che avrebbe impedito per i prossimi anni le giuste rivendicazioni dei danneggiati.
Nei prossimi giorni l’Amev presenterà in Parlamento la Petizione per l’estensione del diritto al risarcimento firmata da oltre 700 cittadini per ottenere priorità di esame delle richieste risarcitorie da parte della Commissione Affari Sociali.
L’AMEV conferma che tutte le sentenze favorevoli ottenute per i Soci sul diritto alla rivalutazione sono state eseguite dall’Amministrazione e sono in corso di pagamento.
I recenti successi ottenuti tramite cause pilota relative ai danneggiati da vaccinazione porteranno ulteriori benefici a tutti gli Associati che sono invitati a prendere contatti per seguire il percorso già sperimentato con successo nelle cause pilota.
Con l’occasione informiamo i soci che l’Associazione AMEV ha rinnovato la propria sede ed si è trasferita in Firenze, via Vincenzo Bellini n. 63, mantenendo lo stesso numero di telefono e fax.
29 ottobre 2014
C O M U N I C A T O TRANSAZIONI
Gentili Soci,
in data 28 ottobre u.s. ho partecipato, in qualità di Presidente AMEV, all’incontro convocato dal Ministero della Salute presso la sede di Roma per illustrare le modalità applicative delle proposte di transazione stabilite dal Governo con decreto legge 24 giugno 2014, nr. 90.
Erano presenti il Sottosegretario di Stato alla Salute On.le Vito De Filippo, il Direttore Generale Dott. Giuseppe Vigiano, la Dott.ssa Filippini, il Responsabile del Settore Legale Vito Cardone e numerosi presidenti di Associazioni di danneggiati.
Il Direttore Generale ha confermato la disponibilità di fondi da spendere entro il 31 dicembre 2017 per erogare una somma una tantum a titolo di equa riparazione per i danni alla salute richiesti da cittadini contagiati da sangue o emoderivati, oppure da vittime di vaccinazione.
In particolare il Ministero della Salute ha rassicurato le Associazioni sulla circostanza che le proposte di transazione saranno indirizzate a coloro che avevano avviato procedimenti giudiziari risarcitori fino al 31/12/2007 ed avevano inoltrato domanda di transazione entro il gennaio 2010.
Il Ministero della Salute non escluderà dalle transazioni le posizioni coperte da prescrizione e nemmeno i danni derivanti da contagio avvenuto in data anteriore al 1978.
Nel corso della riunione non si è esaminata alcuna posizione di singoli cittadini ma è stato dichiarato che il Ministero della Salute invierà le prime 1.000 proposte transattive, (su un totale di 6.500 posizioni) entro il prossimo mese con un invito ad aderire in tempi brevissimi.
I legali non riceveranno comunicazione dal Ministero della Salute e quindi dovranno essere i clienti a contattare i propri avvocati dopo che riceveranno dal Ministero il modulo per aderire alla proposta.
Ciascun interessato sarà libero di accettare o non accettare la proposta ricevuta.
Il Ministero della Salute ha informato che non pagherà alcuna quota di spese legali per le azioni già esercitate in giudizio lasciando l’onere delle spese agli accordi presi tra le parti.
Le proposte saranno inviate seguendo una graduatoria che non è stata resa pubblica ma che si è formata automaticamente sulla base delle domande telematiche trasmesse dagli avvocati nel 2010, e non sarà oggetto di revisione per evitare ritardi nelle liquidazioni.
Il personale dell’Ufficio del Ministero della Salute sarà totalmente occupato ad espletare le procedure di invio dei moduli transattivi e di registrazione delle risposte degli interessati per consentire le liquidazioni possibili fino al mese di dicembre 2014.
Il Sottosegretario ed il Direttore Generale hanno preso nota delle proteste delle Associazioni per la decisione arbitraria adottate dal Governo senza consultare i rappresentanti dei danneggiati ma hanno risposto che ciò che viene offerto oggi è tutto ciò che il Bilancio dello Stato, anche pluriennale, può consentire.
Il Ministero della Salute ha comunicato la convocazione di una analoga riunione informativa nel mese di gennaio 2015 per fare il punto dei risultati economici ed operativi della attività transattiva, confermando l’impegno politico del Sottosegretario per un eventuale incremento delle risorse destinate alle transazioni, anche per rimediare alla ingiustizia dei livellamenti risarcitori attualmente proposti che variano dai 20 mila euro ai 100 mila euro, in misura notevolmente inferiore alle somme offerte nel 2004 ed effettivamente pagate nella precedente transazione.
Preso atto di quanto deliberato dal Ministero della Salute, senza possibilità di replica da parte delle Associazioni, si invitano gli interessati a chiedere consiglio alle Associazioni soltanto dopo che avranno ricevuto il modulo inviato dal Ministero della Salute poiché nessuna Associazione conosce la posizione in graduatoria dei singoli interessati.
In ogni caso alla fine di novembre il Ministero della Salute dovrà inviare ancora almeno 4.500 proposte e non si può escludere che gli interessati la riceveranno negli anni successivi, (al ritmo di 1.835 l’anno) senza che l’Amministrazione della Salute si ritenga obbligata ad informare i futuri destinatari.
Si prega pertanto di non telefonare per conoscere la propria posizione in graduatoria che non si può conoscere ed è atto interno al Ministero della Salute.
Appare ragionevole attendere fino a gennaio 2015 l’adempimento delle promesse del Ministero della Salute, affinché si formi un precedente di effettivo pagamento di posizioni che, secondo le regole ordinarie, sarebbero prescritte. La formazione di questo precedente storico favorirà la ripetizione dell’atto di solidarietà e pagamento anche nei confronti di coloro che, alla data odierna, non hanno i requisiti per essere ammessi alla offerta transattiva (causa risarcitoria avviata prima del 2007 e contagio successivo al 1978).
Si ricorda agli interessati che l’AMEV intende sostenere le proposte di legge attualmente pendenti in Parlamento per estendere il diritto risarcitorio a tutti i danneggiati che sono o saranno esclusi dalla transazione.
Sarà necessario quindi organizzare iniziative di impulso politico per evitare il naufragio delle speranze di tutti i danneggiati, considerando che l’attuale risposta politica ha richiesto 7 anni di dibattito, manifestazioni in piazza ed interventi parlamentari.
Il Presidente dell’A.M.E.V.
Avv. Marcello Stanca
3 febbraio 2014: Risarcimenti per emotrasfusi. Nuova legge
Si informa che l’AMEV ha sollecitato alla Camera dei Deputati la pubblicazione del testo definitivo della proposta di legge nr. 1727 elaborata a favore di tutti i danneggiati da sangue infetto, firmata finora da 32 Deputati.
La redazione del complesso normativo ha richiesto numerosi interventi a partire dal 24 ottobre 2013 ed il testo normativo sarà aperto alla adesione di tutti i Parlamentari sensibili al problema che preghiamo i soci di sollecitare.
La Segreteria AMEV è a disposizione per fornire ulteriori dettagli via email (amevfirenze@gmail.com) agli Associati.
leggi il testo
9/12/2013 – COMUNICATO ATTIVITA’ PARLAMENTARE
ll Presidente Amev comunica che in data 12 novembre ha partecipato ad un incontro presso il Ministero della Salute in presenza dei Dirigenti dell’Ufficio Legge 210 /92 e degli Onorevoli Alfonso Bonafede e Giulia Di Vita.
Era presente altresì il sign. Antonio Palazzolo, genitore di un danneggiato da vaccinazione, il quale ha protestato contro un provvedimento amministrativo, definitivo, con il quale il Ministero della salute ha ribaltato il giudizio della Commissione Medico Ospedaliera di Palermo che aveva riconosciuto la sussistenza del nesso causale tra la vaccinazione ed il danno cerebrale subito dal figlio.
I rappresentanti del Ministero della Salute hanno ribadito che l’Amministrazione, sulla base di un parere dell’ufficio legislativo, non intende applicare il divieto di revisione dei giudizi medico legali ai provvedimenti già emessi dal Ministero in data anteriore al parere stesso.
Ciò significa che tutti i provvedimenti di rigetto già emessi non saranno riesaminati né corretti.
I funzionari hanno indicato la strada del ricorso giudiziario come l’unica via da percorrere da parte di coloro che ritengono ingiusta ed arbitraria la posizione dell’Amministrazione.
Il Ministero non ha esibito ai Parlamentari il parere che fonda il diniego ed ha invitato i parlamentari a farne formale richiesta scritta nelle sedi opportune.
L’Amev ha ribadito l’opportunità di un’applicazione più favorevole ai danneggiati della normativa vigente, che potrebbe evitare ulteriore contenzioso, ma non ha ricevuto segni di sensibilità umana in tal senso.
Una buona parte dell’incontro ha toccato nel vivo l’argomento del risarcimento negato agli emotrasfusi, diniego fondato sull’applicazione della prescrizione quinquennale ai diritti dei cittadini contagiati da sangue infetto.
A questo proposito il Ministero della Salute ha ribadito che sono in corso attività istruttorie che si protraggono ormai da cinque anni determinate dall’enorme numero di domande di risarcimento pervenute, alcune delle quali sono, ad avviso dell’Amministrazione, completamnete infondate.
I funzionari hanno dichiarato che osservanno particolare rigore nel convalidare i verbali positivi redatti dalle Commissioni Mediche.
Anche in questo caso l’Amev ha ricordato che la prescrizione non è stata mai stata eccepita, peraltro giustamente, nei confronti dei danneggiati da vaccinazione e talidomide e quindi ha ribadito l’assurdità dell’accanimento dell’Amministrazione nei confronti delle vittime del sangue infetto, categoria di malati affetti da patologie irreversibili ed ingravescenti che meriterebbero maggiore solidarietà ed attenzione da parte dello Stato.
Preso atto dell’atteggiamento di chiusura dell’Amministrazione verso le istanze di solidarietà proposte dai Parlamentari presenti, On.li Bonafede e On.le Di Vita, e dall’AMEV, la riunione si è conclusa con un impegno dei parlamentari di proporre al Governo un intervento tecnico – economico che possa portare al superamento delle barriere amministrative che hanno impedito finora il sacrosanto riconoscimento dei diritti dei danneggiati.
L’Amev sta elaborando, di concerto con gli Onorevoli Bonafede e Di Vita, il testo degli interventi legislativi e politici che possano consentire un atteggiamento più costruttivo nel rapporto tra cittadini e Ministero della Salute, e consentire nuove istanze per l’erogazione dei benefici dovuti.
All’esito dell’incontro è stata redatta una nuova proposta di legge per salvare dalla prescrizione i diritti dei cittadini danneggiati da vaccinazioni e trasfusioni.
Il testo della proposta di legge, già ratificato da otto Deputati verrà protocollato alla Camera dei Deputati non appena riceverà il consenso della maggioranza del gruppo parlamentare.
13 novembre 2013
Si informano i soci AMEV che in data 12 novembre 2013 il Presidente dell’AMEV, è stato ricevuto dal Ministero della Salute insieme ai Parlamentari Onorevoli Alfonso Bonafede, Giulia Di Vita (M5S) per esaminare lo stato dei pagamenti relativi ai danni da vaccinazione, talidomide e trasfusione.
Il testo del comunicato riassuntivo dell’incontro sarà diffuso tramite i canali parlamentari e pubblicato anche su questo sito.
L’AMEV partecipa alle ELEZIONI per il SENATO
Firenze, 22 gennaio 2013 Comunicato
Il presidente AMEV Firenze, Marcello Stanca, informa gli Associati che lo scioglimento delle Camere e la sospensione dell’attività parlamentare ha comportato l’interruzione degli incontri sollecitati dall’AMEV con il Presidente della Commissione Affari Sociali della Camera, tramite le numerosissime petizioni pervenute in Parlamento.
Il Presidente AMEV, al fine di evitare il rischio che le petizioni vengano dimenticate e lasciate prive di risposta, ha ritenuto opportuno accettare la proposta di candidatura nelle liste PDL per il SENATO della REPUBBLICA, nella Regione Toscana, al fianco della forza politica che propose ed approvò la legge sui risarcimenti nel 2004, nel 2006 e nel 2007.
Tenuto conto del rilevante numero di cittadini che hanno diritto a beneficiare della transazione sui risarcimenti per danni da emotrasfusioni, vaccinazioni e talidomide, l’AMEV ritiene che sia assolutamente necessario un intervento politico sostenuto dalle forze che rappresenteranno la maggioranza democratica del Paese.
La presenza dell’AMEV nella lista dei candidati al Senato ha lo scopo di rimarcare l’importanza delle istanze dei cittadini danneggiati da malasanità e la drammatica realtà della loro sofferenza, che attendono ancora oggi una risposta legislativa all’insegna della solidarietà.
E’ inaccettabile che la stessa lesione permanente alla salute da HCV che nel 2004 valeva 388.000 euro pagabili in unica soluzione, venga risarcita oggi dai tecnici del Governo Monti, con 26.000 euro pagabili in 15 anni ! (e non aggiungo altri confronti)
Il Presidente AMEV, Marcello Stanca, è interessato a prendere contatto con ogni rappresentante dei danneggiati da malasanità per farsi portatore di un programma condiviso di azione politica che possa imporre al prossimo Governo, di qualunque colore sia, un intervento di volontà costruttiva che sia coerente con i diritti e le aspettative di tutti i danneggiati e dei loro congiunti, contro ogni decadenza, prescrizione, e di assurda dilazione dei pagamenti.
La Segreteria dell’AMEV è a disposizione per raccogliere qualsiasi proposta di rilievo politico.